lunedì 18 gennaio 2010

POST MONTEFORTIANA - MEZZA MARATONA 17-01-2010

Post Montefortiana
Voli pindarici ed elucubrazioni mentali di un presidentissimo ispirato
“Correre è un po’ come volare” è il titolo del libro di Marco Olmo, ultramaratoneta e plurivincitore dell’Ultra Trail del Monte Bianco, alla cui presentazione ho partecipato assieme a Alessandro Grippo e l’amico Simone (il nostro “motivatore”) nella nebbiosa e umida serata di venerdì 15 gennaio in quel di Mantova. Il week end lungo dedicato al podismo di DNL inizia da qui. Una palestra, un po’ di pubblico e l’esile, asciutta, timida figura di Marco Olmo.
“Una volta nel deserto mi voltai per vedere se qualcuno mi seguiva - racconta Olmo - e notai che il vento aveva già cancellato le tracce del mio passaggio sulla duna. Ecco, vorrei che nella mia vita fosse così” … Lascio a voi ulteriori riflessioni su questa frase asciutta ma piena di spunti, come è asciutto e pieno di spunti il longilineo Olmo.




Nelle ore e nelle giornate seguenti, le nostre discussioni si sono accentrate tra il serio e il faceto sulla filosofia Olmo … in parte affascinati, in parti dubbiosi sullo schivo personaggio, non abbiamo parlato d’altro, tutti con la nostra copia del suo libro sottobraccio ….
Non so se sia stato l’effetto Olmo o l’effetto Grippo, ma nelle occasioni di ritrovo la nostra gestione metabolica, già buona o più che discreta, migliora decisamente e la voglia di correre e divertirsi aumenta a livelli vertiginosi.
Il sabato mattina si è aggiunto anche il nostro top runner, Pietro Pesenti, giunto da Bergamo.
In convivialità, allenamento collinare, idealmente defaticante … poco più di 10 km, con i primi 4 km un po’ impegnativi, poi più scorrevoli e un finale divertente in discesa su single trek nei boschi.
Pomeriggio tranquillo a lavorare su alcuni progetti DNL 2010. Per me un salto alla festa di compleanno della mia splendida nipotina Daria. A seguire cena sobria con un brindisi a base di un ottimo amarone 2004 Buglioni.
E’ già domenica … e non ce ne siamo nemmeno accorti. Oggi si corre. Sveglia presto e trasferimento a Monteforte d’Alpone … ogni anno mi dimentico del casino che c’è … mentre alla competitiva siamo poco più di 600, la non competitiva enogastronomica vede più di 10000 persone camminare e corricchiare tra i vigneti e le colline di questa valle un po’ desolata e uggiosa, specie d’inverno.
Traffico da Grande Raccordo Anulare in ora di punta.
Parcheggiato il possente automezzo nelle campagne a poche centinaia di metri dalla partenza ed espletati gli adempimenti pregara siamo pronti a partire. Incontro con abbraccio e scambio di battute in zona partenza con Stefano Canevese e con il neo diab neo associato DNL Nicola Devecchi, oggi purtroppo solo fotoreporter a causa di un tendine rotuleo ballerino.
Controlli glicemici, valutazioni del caso sono parte della nostra routine. Sono quasi meravigliato della naturalezza con cui abbiamo fatto quello che dovevamo fare senza ansia, agitazione o mille “seghe mentali” … DNL lavora anche per questo … e ne vado fiero. Con calma ci inseriamo in griglia, non proprio avanti, ma bene così. 2/3 gradi sopra lo zero … dopo l’esperienza ciclistica invernale in Liguria non avverto più il freddo. Ma mi accorgo dal viso pallido del Grip che non fa poi così caldo. Colpo di cannone e si parte.
Una corsa regolare, in controllo, ovviamente un po’ tirata … la gara è la gara.
Niente sole, niente nebbia, niente vento … cielo coperto … bene così. La salita inizia tra il 4° e il 5° km. Pietro è già avanti … dal 2° km cambia marcia e chi lo vede più. L’ascesa non è una skyrace ma è comunque impegnativa. Fiato e cuore rispondono bene … purtroppo ho dei dolori alle gambe (tibiali, gemelli, polpaccio, vasto laterale) conseguenza del carico di lavoro settimanale senza stretching (ripetute in salita e ripetute in pianura) … con la gara di oggi arrivo a 90 km. Ad un certo punto ho talmente male che vorrei fermarmi, togliermi calze e scarpe e strecciarmi un po’. Per fortuna conosco benissimo il tracciato e corro d’esperienza. Non ho fiatone e sono mentalmente reattivo. Dal decimo km è discesa fino al 14°. Qui, con mia somma meraviglia, le gambe si rilassano e mi passano tutti i dolori. Approfitto del tratto scorrevole per correre disteso senza forzare … vengo superato da parecchi runner che in discesa si buttano giù a tutta e scriteriatamente.
Appena la strada spiana, imposto un ritmo regolare attorno ai 4’ 03/05 al km, che mi porta a recuperare una quindicina di posizioni. Concludo in spinta con la mia classica corsa a balzi che denota un’apparente facilità di azione non confermata dall’espressione facciale … bruttissimo ….
Il tempo di 1h29:50, 14 secondi superiore all’anno precedente … una conferma che mi dà fiducia anche per la facilità con cui ho corso (dolori alle gambe in salita a parte), i carichi di lavoro della settimana e qualche lieve malanno di stagione. Per inciso ritengo che la variante al percorso in centro storico a Soave abbia allungato il percorso di 150/200 mt … ma poco importa. E’ solo un mio rilievo.
Gli altri protagonisti racconteranno le loro emozioni … non è mio compito interpretarle … ma ho visto persone serene e felici, cagnacci competitivi è vero, ma positivi e propositivi. Sia chi era in gara, sia chi è stato costretto, rodendo un po’, al forfait!
Gestione del diabete: insulina lenta invariata, bolo ridotto del 25% a colazione, glicemie stabili partenza arrivo, minime integrazioni (10 gr) nel durante. Nessun controllo glicemico in corsa. Il freddo ha fatto andare in tilt il glucometro che non avevo protetto a modo (ma dove lo mettevo al caldo?) Ho provato a fare due test ma i dati non erano affidabili …. 440 prima e 330 dopo pochi secondi … ho lasciato perdere … stavo bene …. Il buon compenso metabolico per il resto della giornata ha confermato l’ottima gestione con insuline e alimentazione anche in ambito agonistico “tirato” o “pressoché tirato”. Se continuo così, lavoro sui boli “combo” e mi limito un attimino con le “mangiatone” dovrei riporatare il mio peso stabilmente sotto i 70 kg e la mia glicata più verso il 6 che il 7.
A fine gara, nella tensostruttura montata dagli organizzatori, classifiche, stand enogastronomici, rinfresco, premiazioni, ospiti … e chi troviamo sul palco? … Marco Olmo …
Che dire … siamo partiti con Marco Olmo venerdì a Mantova e abbiamo chiuso con Olmo a Monteforte D’Alpone … coincidenze, un presagio, un segno del destino che spinge DNL verso l’Ultratrail … personalmente il mio appuntamento con le lunghissime distanze, se mai vi riuscirò, è per il 2011.
Postilla Marco Olmo:
Sul DVD di Marco Olmo, sì ho comprato anche quello, compare una sua frase “Nella vita sono un vinto. Io corro per vendetta, corro per rifarmi” e il sottotitolo “Amore, sofferenza, rivincita: la vera storia di un operaio diventato campione del mondo di corsa estrema a 60 anni”. A dire il vero non posso credere che chi dice di non voler lasciare traccia, corra per rifarsi … voglio credere siano poi frasi estrapolate da chi si occupa del marketing per questioni “commerciali” e di “effetto” … in ogni caso il mio rispetto per l’uomo-atleta Olmo è immutata … mi piace pensare meno all’Olmo proletario che corre per rinfrancarsi dalla sua condizione sociale in una visione un po’ veteromarxista, antagonista e più all’uomo semplice, montanaro, umile, preciso, paziente e meticoloso ... che conosce il senso della fatica e del sacrificio … questo è l’Olmo dal volto umano che mi ispira … senza frustrazioni, senza gli occhi assetati di vendetta … peraltro quest’uomo che alza spesso le spalle per dire “faccio così, non so dirvi come, se ce la faccio io, ce la potete fare anche voi” è più simile alla mia visione che a quella dei titoli del DVD.
Traslerei tutto ciò alla mia concezione sport-diabete … non corro per vendicarmi sul diabete o sul mio patrimonio genetico o sul mio sistema autoimmune … non corro per affrancarmi o per sentirmi migliore … correre è un po’ come volare … titola il libro di Olmo … dall’alto si ha una prospettiva diversa … ecco … vedere il mondo da prospettive sempre nuove e diverse … per questo corro … diversamente glicemico è un abbinamento avverbio-aggettivo divertente … ma è il gusto di cogliere aspetti nuovi che ci porta a correre, non la nostra condizione patologica (che ha il suo peso, ma non ci fagocita) … il sogno di Olmo era correre tutto il giorno … il mio di volare tutto il giorno … siccome correre = volare, a me/noi decidere quanto farlo … senza perdere di vista il senso della realtà … la pista di atterraggio comunque ci vuole!
Dedico a Marco Olmo, e sempre per traslazione, alle persone con diabete e a coloro che cercano di trasformare un limite in opportunità, una citazione e una poesia:
1. Citazione … è del Manzoni, compare anche sul sito DNL: “Gli uomini di molto merito hanno sempre le maniere semplici
2. Poesia … si intitola “Montanari”, è di un poeta minore veronese, Giovanni Toppan, nonno di un caro compagno di scuola … la dedico a tutti i corridori solitari … la solitudine quando raccontata diventa condivisione … e dunque ci arricchisce bidirezionalmente! Facciamo lo stesso con il “nostro” diabete! Raccontarsi raccontarsi raccontarsi … poche semplici parole … ficcanti e generatrici di determinazione e stamina!

MONTANARI
Il monte, il bosco,
un campanile,
quattro case di pietra,
pei fossati le capre;
sull’uscio vecchi
dall’occho vago e stanco.
Rudi vòlti, piedi scalzi, arse mani,
ma nel cuore la pace,
sconosciuta a noi,
sempre sempre in balìa
dei nostri poveri sogni.

Non so come sono riuscito a conciliare storie di sconosciuti e mediocri diabetici sportivi, bevute di amarone, la vita e i pensieri di Marco Olmo, considerazioni e riflessioni personali e il racconto di una gara come la Montefortiana che è comunque distante anni luce dallo spirito trail.
Non lo so? Scrivere è un po’ come volare … voli pindarici tra parole, tastiere e trasmissioni telematiche. Chi di noi è veramente pazzo? Happy Birthday Daria, Daria is your birthday! (ai più attenti e appassionati fans dei Simpson non sfuggirà l’acrobatica citazione da mente dissociata)
Presidenzialmente, Cristian

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Cri,hai la faccia da uno che è da un bel pò che nn guarda della buona e sana televisione!!!!!!
E poi basta con tutta questa corsa, questa bici e questo diabete ... Ma una bella presidentessa quando ce la fai conoscere???
Cate

Olm'Issimo ha detto...

ci sto lavorando ... W la radio, abbasso la tivì ... w i corridori solitari!