sabato 14 novembre 2009

LA PROGRAMMAZIONE DELL'ALLENAMENTO


Alla base del raggiungimento di una certa costanza nella pratica dell'attività fisica c'è sicuramente il porsi degli obiettivi; obiettivi che non devono forzatamente essere di tipo agonistico, sicuramente se il nostro scopo sarà il far bene una gara saremo disposti a molti più sacrifici ma per chi vuole fare dell'attività fisica un pilastro della propria vita vanno benissimo anche obiettivi più semplici come il dimagrimento di x kg o l'allenarsi almeno 3 volte la settimana oppure il percorrere almeno xxxx km all'anno. 
Una volta individuato quale sarà lo scopo dei nostri allenamenti è doveroso, per completare l'opera, pianificare nel lungo periodo quali saranno gli allenamenti da svolgere. Il fatto di avere una tabella da seguire con degli appuntamenti fissi per i nostri allenamenti ci aiuterà a non mancare mai gli allenamenti, potremo infatti organizzare le nostre attività non sportive in modo da ritagliarsi sempre uno spazio per fare l'allenamento previsto. Non necessariamente la tabella deve essere elaborata da uno specialista, oramai su tutte le riviste specifiche del nostro sport preferito ci sono centinaia di tabelle per tutti i gusti, l'importante è scegliere una tabella adatta per il nostro livello di allenamento ma sopratutto scegliere una tabella che saremmo in grado di rispettare, inutile decidere di seguire una tabella che prevede 6 allenamenti alla settimana quando sappiamo benissimo che non saremo mai in grado di trovare il tempo per far tutte le sedute previste, meglio dunque preventivare di allenarsi meno ma avere la certezza di non mancare mai l'appuntamento con lo sport. Ricordiamoci che esiste una frequenza minima di allenamento sotto la quale non ci sono benefici alla pratica dell'attività fisica, si può affermare con ragionevole certezza che allenarsi meno di 3 volte la settimana non apporta benefici o cambiamenti permanenti al nostro corpo, un'altra accortezza da avere è quella di evitare di far trascorere più di 2 giorni consecutivi senza attività fisica (oltre i 2 giorni di inattività, specie per chi è scarsamente allenato, iniziano i processi di deallenamento). Ultimo suggerimento che mi sento di dare è di tenere al pari del diario delle glicemie anche un diario degli allenamenti svolti, nel quale segneremo alla fine di ogni allenamento i km percorsi o la durata dell'allenamento o la velocità media o il tipo di percorso, le nostre sensazioni e quant'altro vorremmo. Per chi ha familiarità con il pc  si può usare un foglio di calcolo excel, per gli altri va benissimo anche un banale quaderno o addirittura un calendario, la versione cartacea ha forse anche più fascino. Scoprirete come sia motivante periodicamente andare a vedere sul diario quali sono stati i vostri miglioramenti (se ce ne sono stati) oppure vedrete quanto gusto vi darà fare statistiche sui vostri allennamenti: km percorsi al mese, numero di sedute al mese, velocità media mensile e quan'altro vi venga in mente di calcolare.

Nessun commento: